Sintesi delle disposizioni diocesane per la celebrazione delle Messa dal 18/5

Dal 18 maggio 2020 si potrà riprendere a celebrare comunitariamente l’Eucaristia pur nelle limitazioni che ancora questo tempo richiede e nelle precauzioni da osservare con cura, circa le necessarie misure di sicurezza. Il protocollo concordato tra la CEI e il governo fissa i punti specifici di attenzione, che la seguente nota (sintesi operata da don Franco) riprende, con qualche precisazione e applicazione:

  1. Il numero, l’orario e il luogo delle celebrazioni. Nelle Messe feriali non si darà presumibilmente alcun problema di afflusso. Nelle Messe festive non vi sia assembramento in chiesa, soprattutto alle porte di ingresso e uscita e anche sul sagrato. Importante effettuare l’igienizzazione dei banchi a celebrazione conclusa. La stessa precauzione si dovrà avere nel caso della celebrazione dell’Eucaristia all’aperto, che favorisce un migliore ricircolo dell’aria là dove si danno le condizioni perché questo avvenga (uno spazio sufficientemente grande e protetto dal sole e dal calore estivo, una buona amplificazione, sufficienti volontari).
  2. La capienza massima e la distribuzione dei fedeli. Ogni comunità è chiamata a stabilire la capienza massima dei fedeli, sia al chiuso che all’aperto, tenendo conto della distanza minima di sicurezza (almeno un metro, laterale e frontale). Si predispongano sulle sedute dei segni che indichino dove ci si può fermare. Un cartello posto all’ingresso della chiesa potrà segnalare il numero massimo di ingressi raggiunto, con l’invito a non entrare per tutelare la salute di tutti.
  3. Presenza e servizio dei volontari. L’accesso alla chiesa o al luogo esterno della celebrazione sia regolato da volontari, muniti di mascherina, guanti e un segno di riconoscimento. Ad essi spetta coordinare la disposizione ordinata dei fedeli, vigilando anche sul sagrato e sulla sacrestia, alla quale è bene che nessuno acceda. Ad essi spetta, infine, coordinare il servizio di igienizzazione dei banchi, tra una Messa e l’altra, e al termine delle celebrazioni.
  4. Igienizzazione degli ambienti. I luoghi di culto siano igienizzati regolarmente al termine di ogni celebrazione, mediante pulizia delle superfici di contatto con idonei detergenti ad azione antisettica. Favorire il ricambio dell’aria terminata la celebrazione. Al termine di ogni celebrazione, si disinfettino anche i vasi sacri, le ampolline e gli altri oggetti utilizzati, come anche i microfoni.
  5. Ministerialità liturgica. Per favorire il rispetto delle norme di distanziamento, si deve ridurre al minimo la presenza di concelebranti e accoliti (uno solo). In questa fase è sospeso il servizio dei ministranti. Si preveda la presenza di un organista, due o tre cantori, ma non del coro. Il lettore è bene che proclami le letture da un proprio foglietto. Nella proclamazione del Vangelo, si eviti il bacio del Lezionario. Altri foglietti e sussidi per l’assemblea (come libretti di canto) sono da escludere.
  6. Attenzioni celebrative. La raccolta delle offerte sia fatta al termine dell’Eucaristia o della celebrazione esequiale, tramite cestini posti al fondo della chiesa. Nella celebrazione eucaristica, si ometta il gesto dello scambio di pace. Prima della comunione, il sacerdote e i ministri si igienizzino le mani: in questo caso, si può distribuire la Comunione eucaristica senza guanti, solo sulle mani. Vigilare su un accesso ordinato alla comunione, muovendosi al tempo opportuno, non tutti insieme e rispettando le distanze previste; è meglio evitare di passare tra i banchi. Il sacerdote può dire: “Il corpo di Cristo”, e tutta l’assemblea risponde: “Amen”, così da poter distribuire silenziosamente l’Eucaristia, indossando la mascherina.
  7. Precauzioni igieniche del presidente della celebrazione. Colui che presiede la celebrazione, insieme ai concelebranti, indossi la mascherina nel rito di introito. Dall’inizio della Messa, tuttavia, può abbassarla per farsi udire meglio. Dalla presentazione dei doni in avanti, siano tenuti coperti la patena e il calice. Il celebrante se raffreddato, eviti di distribuire la comunione, facendosi aiutare da un ministro straordinario.
  8. Comunicazione. Si comunichino in apposite bacheche, oltre che sui social media della comunità, gli orari delle celebrazioni, il numero massimo di fedeli e la modalità ottimale di distribuzione. Si ricordino le precauzioni da osservare per chi viene (indossare la mascherina) e per chi, invece, deve rimanere a casa, perché ancora positivo o a contatto con positivi, o con sintomi di febbre o influenza.
  9. Altre celebrazioni. Il richiamo al rispetto delle disposizioni indicate vale anche per le altre celebrazioni che in questo tempo sono possibili: Battesimo e Penitenza, Matrimonio ed Esequie. Relativamente alle Esequie, se possibile si può ritornare a celebrare la veglia funebre (o il rosario) per i defunti, nelle condizioni previste. Il limite delle 15 persone viene meno. Resta in vigore la possibilità di celebrare il Rito delle Esequie fuori della chiesa, sul sagrato o nelle aree cimiteriali. Sono invece ancora da sospendere tutte le processioni, sia quelle dei funerali come quelle del Corpus Domini o delle feste della Madonna.

In conclusione occorre che queste norme siano accolte e messe in pratica da ogni membro della comunità, sottolineandone non solo l’opportunità ma la necessità, così da assicurare quel grado di sicurezza che dà tranquillità e sollecita ciascun presente ad assumersi quelle responsabilità che permettono una serena celebrazione a vantaggio di tutti.